ROMA - Il diavolo e l'acqua santa sono pronti a
convolare a nozze. Ibm - cio� il colosso che ha dettato gli standard
per i computer almeno da vent'anni a questa parte - finanzier� e
far� girare sulle sue macchine Linux, vale a dire il sistema
operativo concepito proprio per fare la guerra agli standard imposti
dall'accoppiata mefistofelica Ibm-Microsoft. L'annuncio della grande
operazione di marketing � stato dato in via ufficiale, dopo le
anticipazioni del New York Times. E gi� si presenta come una
rivoluzione.
La strategia dell'International bussiness
machines consister� in due mosse. La prima sar� l'apertura di un
centro di sviluppo di Linux in India, nel quale lavoreranno 200
sviluppatori dell'Ibm. La seconda l'assunzione dall'esterno
dell'azienda di un esperto di marketing che sar� incaricato di
promuovere le attivit� legate al nuovo sistema operativo. Il tutto
dovrebbe essere coordinato da Irving Wladawsky-Berger, ex dirigente
del settore Internet dell'azienda newyorkese.
La manovra di
avvicinamento di Ibm a Linux - che era sotterraneamente in corso da
diversi mesi - ha avuto una forte accelerazione venerd� scorso.
Quando Samuel Palmisano, vice presidente di Ibm, ha affidato a un
pro-memoria per i vertici della societ� il suo Linux-pensiero: "La
prossima generazione del business in Rete vedr� aumentare la domanda
degli utenti di standard aperti alla intercambiabilit� tra diverse
piattaforme. Linux giocher� un ruolo chiave in questo processo. E
noi abbracceremo Linux".
Parole che in casa Ibm suonano come
l'annuncio di una cambiamento epocale, se non addirittura di
un'eresia. Il gigante dei personal computer ha costruito le sue
fortune proprio sul principio inverso a quello
dell'intercambiabilit�: che cio� dovesse affermarsi uno standard (il
suo) ai danni di tutti gli altri. E per consolidare il suo primato
nell'hardware non ha esitato a imporre la supremazia di uno su tutti
anche con il software. Lo ha fatto quando ha deciso che la lingua
delle sue macchine, cio� il sistema operativo, dovesse essere
l'Ms-dos di Bill Gates, progenitore dell'attuale Windows. Da
quell'accordo - che risale al 1980 - � cominciata l'irresistibile
ascesa di Microsoft.
Ebbene, Linux � nato proprio per
contrastare il monopolio di fatto Ibm-Microsoft. Il sistema
operativo creato da Linus Torvalds e sviluppato da migliaia di
appassionati programmatori volontari disseminati per il mondo �
infatti basato sulla filosofia dell'open source. Il codice sorgente
(che equivale al dna) del sistema del Pinguino e di tutte le sue
applicazioni � infatti di pubblico dominio. Chiunque pu� vederlo e
modificarlo a piacimento senza pagare alcuna royalty. Persino
venderlo. A patto per� di lasciare "aperto" anche il codice dei
prodotti cos� sviluppati. Per questa ragione Linux � diventato quasi
una filosofia. I suoi programmi si possono scaricare da Internet
gratuitamente o (per versioni pi� sofisticate) a pochissimo prezzo.
Ma Linux ha avuto anche un altro vantaggio. Di offrire, a
fronte di una maneggiabilit� non eccellente, una grande affidabilit�
sui web server, sulle macchine cio� che ospitano i siti Internet. Ed
� questo che ha convinto Ibm a fare l'inversione di rotta. Lo scorso
ottobre infatti la compagnia di New York ha spiegato che i suoi
ricavi di fine 1999 sarebbero stati inferiori alle attese: proprio a
causa di una debolezza nelle vendite dei computer impiegati per
ospitare e gestire i siti Internet.
I dirigenti Ibm hanno
quindi fatto due pi� due. Se i nostri computer - si sono detti - non
riescono a sfondare nel mercato dei web server, nel quale invece
cresce a dismisura l'importanza del Pinguino come sistema operativo,
allora dobbiamo cercare di allearci con chi sta costruendo questo
grande successo. Una intuizione che il futuro leader delle strategie
Linux di Ibm Wladawsky-Berger ha cos� spiegato: "Non posso dire con
precisione dove sta andando Linux. Ma sento che sar� un'altra cosa
molto importante".
(11 gennaio 2000) |
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