Sistema operativo Gnu: di cosa si tratta?
Gnu � il
nome del sistema operativo cui lavoriamo da 14 anni; questo sistema
� interamente costituito da software libero, e ci� lo caratterizza
rispetto a tutti gli altri software. Poich� � un software libero,
gli utenti hanno la "libert�", appunto, di modificare il software
stesso a seconda dell'uso che se ne vuole fare, hanno la libert� di
studiare come funziona il software; noi diamo all'utente il codice
sorgente - non c'� nulla di segreto all'interno del suo software -,
e l'utente ha la libert� di fare copie e distribuirle in modo da
condividerle col suo vicino. Inoltre si ha la possibilit� di fare
versioni migliorate e diffonderle sulla rete, al fine di un uso
comune; di conseguenza, chiunque pu� collaborare alla costruzione
della sua comunit�. Il significato di software libero consiste in
queste tre libert� che ho sinteticamente riassunto. L'idea stessa di
questo sistema � che ogni sua parte � software libero, cos� un
utente pu� usare un computer che ha esclusivamente software libero
per ogni funzione. In questo modo non si � vincolati a nessun
proprietario di programmi.
Immagino che ci� sia utile ai
programmatori, ma per quanto riguarda gli utenti comuni? Per
un utente comune � utile poter essere libero di fare una copia del
programma per il proprio amico. Condividere informazioni con i
propri amici � una delle azioni fondamentali dell'amicizia, e se
l'unica possibilit� di condivisione � "underground", furtiva, non �
un bel vivere comune. Credo sia importante per tutti, questo
programma, non solo per i programmatori. Inoltre, molte persone
usano il software come parte del loro lavoro, e in questo caso �
molto importante avere la libert� di modificarlo. Se il software �
libero, si pu� assumere un programmatore, o chiunque voglia farlo,
per operare le modifiche che si ritengono utili. Se il software �
"proprietario", nessuno tranne chi ne detiene i diritti pu�
apportarvi modifiche. E chi ne detiene i diritti sar�,
probabilmente, troppo occupato anche solo per
ascoltarla.
Come � nato il progetto, e quali obiettivi
sono stati raggiunti? Ho cominciato a lavorare al programma
Gnu all'inizio del 1984, ed ero l'unico, allora, a scrivere
il software. Col passare del tempo e a poco a poco, altri si sono
uniti al progetto. Molti sono i volontari, me compreso. Inoltre, la
Free Software Foundation ha raccolto fondi per pagare dei
programmatori per lavorare al software Gnu. Un intero sistema
operativo � composto di programmi diversi che svolgono molte
funzioni, e noi dovevamo trovare o scrivere un programma per ognuna
di queste funzioni. Durante gli anni 80 e nei primi anni 90 abbiamo,
a poco, a poco, colmato le lacune; all'inizio degli anni 90, tra il
1992 e il 1993, l'ultima lacuna � stata colmata: Linus Torvalds ha
sviluppato un kernel che si chiama Linux, e il risultato di tutte
queste ricerche consiste nella realizzazione di sistemi operativi
liberi completi, i "Sistemi Gnu su base Linux".
Come si
svilupper� il software Gnu in futuro? Per il futuro c'� molto
lavoro da fare! Adesso abbiamo un sistema che � compatibile con Unix
ed � facile come Unix. Noi vogliamo rendere i sistemi operativi
liberi efficienti e semplici per la gente comune, non solo per gli
hacker; in questa prospettiva si sta lavorando molto sulle
interfacce grafiche in modo che si possa usare il "mouse", come
piace fare a chi non � un programmatore.
Lei afferma di
volere che le persone scrivano e distribuiscano il software libero.
Quali sono gli argomenti pi� comuni con cui i proprietari di
software reagiscono alle sue proposte? I proprietari di
software raramente cercano di convincermi a non scrivere software
libero, perch� riconoscono, in genere, che non c'� modo di fermarmi
e che questa � una mia scelta. Tuttavia, quando dico alle persone
che � ingiusto rendere il software privato, che � ingiusto e
immorale, naturalmente, queste stesse persone non sono d'accordo con
me perch� sto dicendo loro che c'� qualcosa di ingiusto in ci� che
fanno, e a nessuno piace sentirsi dire che si � ingiusti e immorali!
In genere, non c'� logica in nessuna delle motivazioni spese a
difesa del loro operato.
Il software libero pu� essere
venduto? Il modo migliore per avere un sistema operativo
libero completo � quello di comprare un Cd-rom. In realt�, il
significato di software libero consiste anche nella libert� di
venderne delle copie. Tuttavia, quando si parla di software libero,
si affronta una questione riguardante la libert�, non il prezzo. Non
voglio dire che nessuno deve mai pagare per avere una copia del
programma, ma che una volta che se ne possiede una copia, si deve
essere liberi di cambiarlo, ridistribuirlo, fare versioni migliorate
e pubblicarle. Tale processo comprende la libert� di vendere il
software nel momento in cui si ridistribuisce. In realt�, vendere
copie di software libero � molto importante perch� � un modo per
guadagnare, dando la possibilit� di creare fondi per sviluppare
nuovo software libero: � quello che fa la "Free Software
Foundation". Devo specificare che la "Free Software Foundation" � un
Ente di beneficenza ufficialmente riconosciuto negli Usa, � come una
scuola o un ospedale, la gente pu� offrire alla fondazione una
donazione e dedurla dalle tasse. Ma la maniera principale in cui
raccogliamo soldi � vendendo copie di software libero, e vendiamo
anche manuali - "manuali liberi", naturalmente, perch� chiunque �
libero di farne pi� copie e distribuirle -. Questi ultimi si possono
anche modificare; il testo del manuale nella versione computerizzata
� disponibile, lo si pu� prendere sulla rete o sul nostro Cd-rom.
Quindi, si pu� scaricare il testo e scrivere un manuale modificato;
infine esso pu� essere stampato e venduto. La "Free Software
Foundation" vende copie di cose che chiunque pu� copiare e chiunque
pu� vendere. In questo modo guadagnamo abbastanza denaro per pagare
il personale, vale a dire lo stipendio di quattro
programmatori.
Pu� spiegarci come funzione la General
Licence? Il nostro scopo attraverso il progetto Gnu �
quello di dare libert� a ciascun utente; quindi, vogliamo essere
sicuri che ogni persona che possiede una copia del nostro software
ottiene anche le libert� di cui ho parlato. Noi riusciamo ad
ottenere ci� attraverso una tecnica che si chiama "copyleft". L'idea
del copyleft consiste nel dare il permesso di modificare il
programma, di distribuirlo, e di pubblicarne una versione
perfezionata. Ogni volta, per�, che questo programma viene
distribuito, si devono usare esattamente i termini sopra indicati
senza cambiamenti; in tal modo, chiunque ottiene una copia del
software ottiene la stessa libert� che noi diamo all'utente primo.
Poich� le copie circolano da una persona ad un'altra, e a un'altra
ancora, ogni persona della catena riceve le stesse libert� che noi
diamo in origine. Se noi rendessimo il software di dominio pubblico
permetteremmo alle varie societ� poco scrupolose che producono
software non libero di prendere i nostri programmi e farne versioni
modificate e di distribuirle come software "proprietario" senza
alcuna libert�. Ci� significa che molte persone, pur utilizzando il
nostro software, non avrebbero libert� nel senso che ho chiarito
sopra; per noi, ci� rappresenterebbe un fallimento per il nostro
progetto, perch� il nostro scopo � dare la libert� alla gente. Con
il "copyleft" ci assicuriamo che "oGNUno" abbia libert� di utilizzo,
e cos� via. "Gnu General License" � il termine legale specifico per
copyleft, quello che usiamo per la maggior parte dei programmi;
abbiamo, tuttavia, anche altri metodi di "copyleft" che usiamo in
situazioni particolari. Devo aggiungere che il "copyleft" �
giuridicamente basato sul copyright, ed � per questa ragione che
possiamo farlo valere. Se qualcuno viola il nostro "copyleft"
distribuendo versioni senza il codice sorgente o cercando di
annettervi altre restrizioni, viola le leggi del copyright; di
conseguenza noi possiamo fare causa a tale soggetto all'atto della
violazione. In genere, se qualcuno procede in tale modo col nostro
software, gli mandiamo una lettera, e ci� � sufficiente per farlo
smettere; naturalmente, questi individui non vogliono affrontare un
processo. Aggiungo che si pu� vedere il "copyleft" come un
portare via le armi ai proprietari di software e usarle contro di
loro. Il copyright � usato per uno scopo tendenzialmente di destra:
soggiogare gli altri, farsi pagare con tutto il loro denaro. Il
"copyleft" � usato con uno spirito di sinistra, uno scopo di
sinistra: incoraggiare le persone a cooperare e ad aiutarsi
reciprocamente e a dare a tutti la stessa libert�.
Nel
caso in cui il programma si dovesse rompere, a chi ci si
rivolge? Noi risolviamo questo problema molto meglio di
quanto non avvenga nel mondo del software commerciale, e la ragione
� che quando qualcuno prende un programma proprietario, non ha
nessun'idea di ci� che c'� dentro e non ha alcun modo di scoprirlo.
Si deve soltanto sperare e fidarsi che non ci sia nulla di
pericoloso in quel programma, poich� pu� accadere anche un fatto di
questo genere. Ci sono compagnie che mettono nel software
informazioni personali su una persona a chiunque le richieda.
Microsoft ha messo cose nel software che diranno alla Microsoft
stessa tutto quello che � stato installato nel proprio computer.
Questo � inammissibile! E la Microsoft dice "In realt� il software
pone una domanda. Se uno ci fa attenzione, se ne accorge."
Naturalmente, molte persone non ci badano e non sanno che il
software di una certa compagnia diffonde continuamente le
informazioni personali di chi lo usa. E qualcuno potrebbe cominciare
a vendere software proprietario che contiene qualcosa di pericoloso
e l'utente potrebbe non saperlo mai. E' possibile che un individuo
metta qualcosa di pericoloso anche in un programma libero, ma con
quest'ultimo � sempre disponibile il codice sorgente. E se Lei, ad
esempio, non legge il codice sorgente, qualcun altro potrebbe farlo.
Certo, bisogna rendersi conto che le cose che non vanno presenti nel
software - chiunque ne sia l'autore- sono, per la maggior parte,
errori casuali; quando la Microsoft scrive programmi, commette degli
errori, quando io scrivo programmi faccio errori, tutti i
programmatori commettono degli errori. Di conseguenza, il grosso
pericolo non viene dai danni volontari, ma da un errore nel
programma! Di nuovo, il software libero ha un vantaggio perch� molti
degli utenti sono programmatori, e sono costantemente alla ricerca
di errori, me li dicono e li risolvono. Di fatto, io, come
programmatore di software libero ricevo continuamente aiuto da altre
persone in tutto il mondo che risolvono ogni tipo di problema si
trovi nel mio software. Mi capita di ricevere un messaggio che dice:
"Un giorno stavo leggendo una certa parte del programma e ho visto
qualcosa che non sembrava del tutto giusto. � sicuro che sia
giusto?" Io vado a controllare e, molto spesso, mi accorgo che c'�
un errore. In sintesi, gli altri mi aiutano a far s� che il
programma funzioni. La Microsoft non ha questi aiuti, e se c'� un
difetto in un programma Microsoft, molto probabilmente � possibile
che passino sei mesi o un anno prima che lo eliminino. In effetti,
uno degli aspetti del sistema informatico che interessa alla gente �
la sicurezza, e, naturalmente, ogni sistema operativo ogni tanto ha
qualche difetto che lo compromette. Possiamo dire, infine, che nei
sistemi operativi liberi questi difetti vengono eliminati molto
rapidamente: il difetto viene segnalato e, in genere, viene mandata
una soluzione sulla rete cosicch�, chiunque voglia, la pu�
installare nel proprio programma.
Con un software libero
chi � il responsabile dell'errore? Per quanto riguarda il
software libero, la persona da cui si riceve la copia �
responsabile. Se si vuole, dunque, essere sicuri sul software, ci si
deve procurare la copia da qualcuno di cui ci si fida. Faccio un
esempio: se Lei prende una copia di software nuovo dalla "Free
Software Foundation", Lei sa che si tratta della versione fatta da
noi, non modificata da nessun altro. Allo stesso modo una compagnia
potrebbe essere ingannata da qualche infida spia o da un terrorista
che vende a Lei software proprietario progettato per distruggerle il
computer: come si fa a scoprirlo? Intanto, si presume semplicemente
che se si tratta di una compagnia, essa vuole continuare a lavorare
e quindi non farebbe mai una cosa simile. La stessa cosa vale per la
"Free Software Foundation". Il nostro obiettivo � dare alla gente
l'alternativa di un software libero "autosufficiente"; sarebbe
quindi stupido, autodistruttivo, per noi, mettere qualcosa nel
software che possa irritare gli utenti, si sa che cerchiamo di fare
del nostro meglio. Questo � tutto quello che si pu� sapere di coloro
che producono software: cercano di fare del loro meglio per renderlo
buono. Allo stesso modo, se qualcuno distribuisce una versione
modificata del nostro software, ci si pu� fidare. Oppure, si pu�
prendere una copia del programma da un amico e se ci si fida di lui,
si sa che non cercher� di colpirci e si sa che star� attento anche
lui a installarsi buone versioni del software. Quindi anche questa �
una cosa che si pu� fare in piena tranquillit�. � proprio come se
Lei andasse a casa di un amico e gli chiedesse un bicchiere di
latte; a meno che non si tratti di uno psicopatico o di un
assassino, il Suo amico non le metter� il veleno nel latte. La gente
a volte fa cose mostruose, ma normalmente ci fidiamo degli amici, �
fondamentale fidarsi degli amici. Come si potrebbe vivere
altrimenti?
E cosa pu� dirci a proposito di questioni
decisive come quelle riguardanti la circolazione delle
informazioni? I detentori dell'informazione, l'industria del
copyright, stanno facendo una campagna mondiale per cambiare le
leggi in tutti i paesi in modo da avere pi� potere per controllare
quello che fanno tutti: questa � la loro attivit� principale. In
questo momento vogliono avere il controllo totale di tutti gli usi
delle informazioni che sono state pubblicate, e giustificano tale
obiettivo affermando che il pubblico ne trarr� vantaggio. Tuttavia,
non analizzano in dettaglio i motivi per i quali il pubblico
dovrebbe ottenere dei vantaggi per il fatto che i proprietari
detengono il potere sull'informazione. Costoro dicono soltanto:
"fidatevi, dateci pi� potere, e il pubblico ne avr� dei vantaggi".
Ci� � stupido, � come dire: "paga il latte il doppio e avrai latte
migliore". La conseguenza di tale operazione sarebbe l'aumento
vertiginoso del prezzo del latte! E, naturalmente, avremmo un latte
straordinario, il migliore che si sia mai visto. Fuor di metafora,
io sostengo che questo � stupido. C'� un principio chiamato
"profitti calanti", e i proprietari, fondamentalmente, vogliono
ignorarlo perch� vogliono semplicemente il potere assoluto. Essi, ad
esempio, vogliono rendere illegale il fatto che un utente possa
permettere a un amico di vedere il suo computer per leggerci un
libro. Anche se il libro l'ha avuto legalmente e sta sul suo
computer legalmente, loro vogliono rendere illegale il fatto che il
suo amico lo legga; e se il suo amico vuole comunicare in rete, la
situazione peggiora: se lui manda il libro attraverso la rete - per
metterlo semplicemente sul suo schermo in modo da poterlo vedere e
leggere, anche solo temporaneamente - tale azione sarebbe illegale.
Quando un individuo legge un libro, se ne forma, temporaneamente,
una copia sulla retina. La prossima volta, i detentori
dell'informazione, diranno che � una violazione del copyright fare
una copia sulla retina e che quindi ci vuole un permesso per leggere
il libro! In Unione Sovietica ogni copista aveva un sorvegliante il
cui compito era di osservare cosa veniva copiato e assicurarsi che
nessuno facesse copie illegali, perch� prevenire le copie illegali
era una delle priorit� del governo sovietico. L'industria del
copyright vuole fare la stessa cosa, con la differenza che allo
scopo utilizzerebbero sorveglianti computerizzati, sorveglianti
robot. E, ancora, sar� illegale eliminare questo "robot
sorvegliante" dal computer. In tal modo, l'industria del copyright
cerca di interferire nella vita dell'utente in un modo molto pi�
diretto e seccante di quanto non abbia mai fatto prima. Ai detentori
del copyright non importa se hanno abbastanza denaro, se le
pubblicazioni continuano e se le librerie sono piene di libri, ma
vogliono avere tutto il denaro che possono desiderare. Questa �
ragione per la quale cercano di cambiare le leggi in Italia e in
altri paesi, ed � importante per gli utenti dell'informazione
organizzarsi politicamente su questo fronte opponendosi a queste
decisioni. La legge sul copyright � nata con il torchio per la
stampa. Nel mondo antico, quando il modo per copiare un libro era
quella di farsene una copia a penna, non c'era il copyright.
Chiunque sapesse scrivere poteva copiare un libro e, in principio,
poteva copiarlo bene come chiunque altro; fare una copia era come
fare cento copie. L'unico modo per fare cento copie era trascriverlo
cento volte. Il torchio per la stampa ha creato una situazione
diversa, per cui la maniera migliore per fare copie era la
produzione di massa: si compone il testo una volta, lo si prende e
lo si stampa cento volte. � molto pi� veloce che comporre il testo
una volta e stamparlo una volta. Nessuno lo farebbe. � troppo
stupido. La gente, dunque, si � abituata all'idea che l'unico modo
di fare libri fosse la produzione di massa. In questo sistema,
nell'era del torchio per la stampa, il copyright era un sistema
ragionevole perch� poneva limiti solo agli editori e agli autori. Il
copyright non poneva limiti ai comuni lettori come Lei e me perch�
noi non avremmo potuto copiarci il libro, non avremmo posseduto un
torchio. Come si fa a copiare un libro? Cosa si intende per questo?
Se si vuole un'altra copia, si va in libreria e si compra un'altra
copia. Il copyright, in realt�, � uno scambio, un accordo, in cui il
pubblico rinuncia alla libert� di fare copie; in cambio ha la
speranza di vedere le librerie piene di tanti libri che possono
comprare; ci� rappresentava un buon affare nell'era del torchio per
la stampa, perch� noi, che apparteniamo al pubblico comune, non
avremmo potuto copiare libri, comunque. Che differenza fa rinunciare
a una libert� di cui non si pu� usufruire? Oggi non siamo pi�
nell'era del torchio per la stampa! Il computer ci d� un sistema
diverso, in cui chiunque possa leggere qualcosa ne pu� anche fare
una copia alla volta e mandarla a un amico. Ci� � molto utile e
positivo, � un modo per cooperare con il prossimo, fa parte dei
rapporti di disponibilit� che stanno alla base della societ�. Questa
libert� a cui abbiamo rinunciato, che abbiamo ceduto, � ridiventata
utile, e, di conseguenza, non � pi� un affare cos� vantaggioso
cederlo in cambio di qualcos'altro. Ora vogliamo tenerci parte di
quella libert� per poterla usare, e, quindi, dovremmo ridurre il
potere del copyright. Forse basterebbe avere un sistema di copyright
che limitasse la vendita commerciale di copie, che limitasse la
ridistribuzione di massa delle copie; tuttavia, fare una copia
occasionale per un amico dovrebbe essere una operazione consentita a
chiunque. � un diritto fondamentale dell'uomo e dovremmo costituire
organizzazioni di persone, utenti dell'informazione in tutti i
paesi, persone che leggono, persone che ascoltano la musica;
chiunque usi qualsiasi tipo di informazione dovrebbe organizzarsi
per poter esigere il diritto di condividere copie con gli amici,
come diritto umano fondamentale che � ancora pi� importante, perch�
� un diritto aiutare il proprio amico! Non � solo il diritto di fare
qualcosa che � giusto per se stessi. Il diritto di avere una
sufficiente alimentazione, un alloggio dove vivere � fondamentale,
ma � altres� di enorme importanza la libert� di parola e la libert�
di stampa, cos� come la libert� di condividere
l'informazione.
Dove � iniziata la sua
attivit�? Sono stato affascinato dai computer appena ne ho
sentito parlare, e volevo imparare a programmarli. Avevo 12 anni
quando, durante un campo estivo, uno dei consiglieri aveva un
manuale di un computer che usava per la scuola. Cos�, ho letto il
manuale e sono rimasto affascinato, quindi ho pensato a cose facili
che avrei potuto fare con il programma e mi sono trascritto il
software: morivo dalla voglia di programmare! Non vidi, di fatto, un
computer, se non molto tempo dopo, quando frequentavo l'ultimo anno
delle superiori; a quel tempo cominciai a frequentare un laboratorio
dell'Ibm a New York dove mi facevano programmare il loro computer, e
cominciai a scrivere un progetto molto complesso, che non ho mai
finito, che riguardava i compilatori e l'espansione del linguaggio
di programmazione diffuso allora. In seguito, durante l'estate di
quell'anno, mi dettero un lavoro estivo e mi assunsero per scrivere
un programma in fortran. Realizzai il programma in un mese e passai
il resto dell'estate a scrivere altri programmi, come un processore
di testi, per puro divertimento; poich� scoprii quanto fosse
scadente il "fortran" giurai che non l'avrei mai pi� usato, e da
allora non ho mai pi� scritto nessun programma in quel linguaggio.
Ma abbiamo un compilatore in "fortran" nel nuovo sistema nel caso
che un masochista volesse scrivere in fortran o che uno ne avesse
bisogno. In seguito, dopo un anno di universit� ad Harvard, scoprii
i laboratori di informatica al Mit, e andai l� con la speranza di
prendere i manuali del loro sistema; mi dettero, invece, un lavoro,
e da allora in poi lavorai l� fino alla fine del 1983. Ed � cos� che
cominciai a scoprire cosa fosse una comunit� di condivisione di
software. Appena arrivai cominciai a far parte della comunit�; e, in
questa comunit�, se qualcuno stava lavorando a qualcosa cosa che
fosse, in qualche modo, utile, chiunque poteva averne una copia. Si
poteva usare il programma oppure operarvi cambiamenti, staccarne una
parte, vale a dire tagliare dei pezzi e usarli in qualche altro
programma che si vuole scrivere. Se qualcuno aveva gi� scritto il
codice per fare una certa cosa, non si aveva bisogno di riscriverlo
e lo si poteva copiare dal suo programma. Ebbi una bellissima
impressione di quello che succedeva perch� sentivo che si stava
lavorando tutti insieme per far progredire la conoscenza umana, che
non lavoravamo come nemici l'uno dell'altro, che eravamo tutti in
un'unica squadra, insieme per il bene dell'umanit�. Mi piace sentire
questa sensazione di condividere un bene comune! Odio, viceversa, la
sensazione di lavorare contro altre persone; io voglio provare la
sensazione di lavorare per l'umanit�. Questa comunit� di
cooperazione di persone che condividevano il software, purtroppo, si
disgreg� nei primi anni 80. Una persona diede l'esempio, scrivendo
un programma e vendendolo a una societ�; dopo di lui, altre persone
dalla coscienza "fiacca" seguirono il suo esempio. Dissero: "C'� uno
che � stato non cooperativo e sta facendo soldi". Credevano che ci
guadagnasse; in seguito, � venuto fuori che non ci aveva ricavato
molto. Lui stesso oggi dice che la conseguenza principale della sua
decisione fu l'insuccesso del suo programma. Comunque, poich� allora
pensarono che ci guadagnasse parecchio, altri lo imitarono e la
gente smise di cooperare. E cos� vidi la mia parte della societ�
disgregarsi e diventare una giungla dove vige la legge del pi�
forte. Fui molto addolorato quando questo accadde. Cominciai,
allora, a cercare il modo per creare una nuova societ� da qualche
parte nel mondo; avevo fatto parte di una comunit� di cooperazione
che era morta. Mi dimisi dal mio lavoro al Mit per cominciare il
progetto "Gnu" perch� volevo essere sicuro di poter diffondere il
software Gnu come software libero. Non volevo che il Mit potesse
fermarmi. E, negli Usa, quando il personale di un'universit� - e io
facevo parte del personale - crea dei programmi, l'universit� stessa
li pu� prendere e venderli se vuole. Volevo assicurarmi che questo
non avvenisse, altrimenti il mio lavoro sarebbe andato sprecato.
L'unico modo in cui potevo essere sicuro che non sarebbe successo e
che avrei potuto usare il "copyleft", che mi sembrava molto
importante, era quello di lasciare il mio lavoro. Ho lasciato il mio
lavoro per cominciare il progetto "Gnu" nel gennaio del
1984.
Non Le piaceva il modo in cui facevano ricerca al
Mit? Non direi questo, perch� al Mit non hanno sempre un modo
solo di fare ricerca. Sapevo, per�, che era possibile. Inoltre, non
volevo trovarmi nella posizione di dover ottenere il permesso di
diffondere il software come software libero, volevo essere
assolutamente sicuro prima di scrivere il software che avrei potuto
farlo libero; volevo essere sicuro di poter usare il "copyleft"
perch� avevo visto la vecchia societ� crollare per il fatto che era
troppo facile per la gente poter rifiutare di collaborare, troppo
facile guadagnare ad essere non-cooperativo. Il "copyleft",
viceversa, stabilisce una forma di cooperazione, di condivisione del
proprio lavoro. Mi sembrava che usare il "copyleft" avrebbe dato
alla comunit� una buona spina dorsale, una buona capacit� di
tutelarsi dagli abusi, perch� se la gente si sente sopraffatta o
sfruttata continuamente comincia a scoraggiarsi e a mettersi sulla
difensiva. Oltre, quindi, agli effetti diretti veri e propri
dell'uso del "copyleft" e degli effetti pratici ottenuti
incoraggiando molta gente a contribuire con le loro migliorie al
programma, penso ci sia anche un effetto psicologico, dovuto al
fatto che poich� le persone vedono che c'� una certa dose di difesa
della comunit�, sentono che la comunit� � autosufficiente. Sentono
che cooperare con la comunit� ha un senso. E per concludere:
buon hacking a tutti!
(16 marzo 1998) |
L'intervista della settimana
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La biografia
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