La Degenza di Ematologia consta di 15 posti letto, di cui 5 in stanza ad 1 singolo posto letto, per pazienti ad elevato rischio infettivo, e 10 in stanze a due posti letto. Il ricovero avviene per 70-80% con modalità di accesso diretto, e per il restante 20-30% con modalità di accesso programmato. La maggior parte dei pazienti in regime di ricovero in degenza è costituita da pazienti affetti da leucemie acute mieloidi e linfoidi (circa 80%); circa un quarto dei pazienti è invece costituito da pazienti affetti da altra patologia ematologica neoplastica (pazienti affetti da linfoma non Hodgkin ed Hodgkin, mieloma multiplo, e malattie mieloproliferative, che necessitano di chemioterapia non effettuabile in regime di DH, o con complicanze) o non neoplastica (aplasia midollare, patologia emocoagulativa).
La Commissione Consultiva Nazionale di Ematologia ha formulato una proposta di individuazione dei requisiti minimi di struttura e di attività per l'accreditamento. In altre parole, la cura delle emopatie acute maligne deve pertanto essere riservata a Centri di Ematologia, che, oltre ai collegamenti con altre discipline specialistiche affini o complementari inserite nel medesimo presidio ospedaliero, posseggano obbligatoriamente requisiti minimi di posti letto, attrezzature e personale medico-infermieristico adeguati per l'esercizio delle attività di diagnosi e cura al fine di costituire, nell'ambito del Servizio Sanitario nazionale, Centri Ematologici di riferimento (CER) ad alta specializzazione, su base territoriale.
Attualmente la Degenza di Ematologia insieme alla unità operativa Trapianti soddisfa alla definizione della tipologia del Centri Ematologici di Riferimento (CER) di 2° livello, autorizzati alla diagnosi e terapia delle leucemie acute ed alla chemio-radioterapia mieloablativa ad alte dosi, includente nelle procedure il prelievo, la manipolazione e l'infusione di cellule staminali emopoietiche per Trapianto Autologo ed Allogenico da donatore familiare HLA compatibile.
VOLUMI DI ATTIVITÀ
La cura delle emopatie acute maligne ed in particolare delle leucemie si avvale oggi di una complessa strategia terapeutica che comprende: 1) la chemioterapia d'induzione della remissione completa e 2) la fase di terapia post-remissione, nel cui contesto si inseriscono le procedure di trapianto autologo ed allogenico. Presso la Divisione di Ematologia, diretta dal professor Giuseppe Torelli, nel Dipartimento Misto di Oncologia ed Ematologia, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Azienda Policlinico, accedono circa 30-40 nuovi casi di leucemia acuta/anno: di questi, il 70% è costituito da casi di leucemie mieloidi acute (LMA) ed il 30% da casi di leucemie linfatiche acute (LAL) e linfomi linfoblastici (LL). Di questi casi, circa il 10% è costituito da pazienti provenienti dalla provincia di Modena (esclusa la città) e da fuori provincia. L'impegno assistenziale, assolto dal Prof. Mario Luppi, Docente Universitario in Ematologia, insieme alla Dottoressa Monica Morselli, Dirigente medico in Ematologia ed al Dr. Leonardo Potenza, contrattista dell'Azienda Policlinico, si articola su percorsi di degenza ordinaria, DH, ed ambulatorio. Il 100% dei pazienti con leucemia acuta viene seguito nell'ambito della degenza ordinaria ove si svolgono le fasi di:
- completamento diagnostico (grazie alla stretta ed efficiente collaborazione con il laboratorio centralizzato di analisi, il laboratorio di cito-istologia, di immunobiologia, biologia molecolare e citogenetica)
- chemioterapia d'induzione e consolidamento, con eventuale mobilizzazione e raccolta delle cellule staminali periferiche e il trattamento delle complicanze (per esempio infezioni). Questi pazienti vengono poi seguiti in DH e ambulatorio con visite mediche, prelievi ematici, trasfusioni e chemioterapia di mantenimento.
Il 50-60% dei pazienti con LMA, il 70-80% dei pazienti con LLA/LL viene successivamente seguito anche nell'ambito del percorso degenza protetta ove si svolgono le seguenti fasi: trapianto autologo, trapianto allogenico e trattamento delle complicanze post-trapianto.
Il 100% dei pazienti con LMA ed LLA/LL viene seguito nell'ambito dei percorso DH ed Ambulatorio (visite mediche, prelievi ematici, ristadiazione, trasfusioni di emocomponenti nelle fasi di post-induzione e post-consolidamento, e chemioterapia di mantenimento nei casi di LLA e LMA -tipo promielocitica acuta, follow-up al completamento del programma di trattamento chemioterapico standard e trapiantologico). Dato l' elevato contenuto specialistico del follow-up dei pazienti sottoposti a trapianto autologo ed allogenico, il percorso DH ed ambulatorio di tali pazienti è separato da quello dei pazienti che non sono stati sottoposti a trapianto, almeno per la durata di un anno (periodo in cui si verifica la stragrande maggioranza delle complicanze post-trapianto). Al termine di almeno un anno, tali pazienti rientrano nel percorso DH ed ambulatorio in cui sono già presenti i pazienti sottoposti al solo programma di chemioterapia standard. Attualmente il 20% dei casi viene seguito nell'ambito del percorso assistenza domiciliare (Dr. Enzo Favale, che usufruisce di Borsa A.I.L.): uno degli scopi della Degenza di Ematologia è quello di implementare il volume di attività di assistenza domiciliare (visite mediche, prelievi ematici, trasfusioni di emocomponenti nelle fasi di post-induzione e post-consolidamento, trattamento delle complicanze infettive), per cui è prevedibile che la percentuale di casi seguiti a domicilio possa aumentare, anche significativamente.
Un aspetto di recente introduzione nel percorso assistenziale è rappresentato dall'inserimento nello "staff" medico di una professionista dell'area psico-oncologica (Dottoressa Lisa Galli, che usufruisce di una Borsa AIL)
che collabora con i medici curanti, in degenza e al domicilio, offrendo assistenza psicologica
ai pazienti ed ai loro parenti, qualora lo desiderino o ve ne sia la necessità.
Un aspetto fondamentale del percorso Leucemie acute è rappresentato dalla ricerca clinica, che viene attuata nell'ambito di protocolli terapeutici sperimentali multicentrici che fanno prevalentemente capo al Gruppo Italiano Malattie Ematologiche Maligne dell'Adulto (GIMEMA), per quanto riguarda il trattamento delle LMA ed LLA ed al Gruppi Italiano Studio Linfomi (GISL), per quanto riguarda il trattamento del LL e degli altri tipi di linfomi non Hodgkin e Hodgkin.
PROGRAMMA TERAPEUTICO
Il programma terapeutico dei pazienti con emopatie acute maligne si basa su specifici protocolli di studi clinici controllati, promossi in gran parte dal GIMEMA ed in piccola parte dal GISL.
- LAM dell'adulto (età 15-60 anni): protocollo GIMEMA EORTC AML-12
- LAM dell'anziano (età > o uguale a 61 e < o uguale a 75 anni): protocollo GIMEMA GSI 103-AMLE
- LAM-M3 (> o uguale a 1 anno e < o uguale a 61 anni): protocollo GIMEMA AIDA 2000
- LAM-M3 (> o uguale a 18 anni e < o uguale a 61 anni; rischio intermedio-alto): protocollo GIMEMA MY-AIDA 2000, che prevede l'utilizzo dell'anticorpo monoclonale anti-CD33 (Mylotarg) nella fase di terapia di mantenimento
- LLA dell'adulto (> o uguale a 14 anni e < o uguale a 60 anni): protocollo GIMEMA LAL 2000
- LLA dell'anziano, (positiva per il cromosoma Philadelphia) : protocollo GIMEMA basato sull'uso dell'inibitore della tirosin kinasi STI 571 (Glivec) (LAL0201)
- LMA dell'anziano refrattaria o recidivata (età superiore di 65 anni) : terapia con l'anticorpo monoclonale anti-CD33 (Mylotarg).
- LLA dell'adulto resistente o in recidiva: protocollo GIMEMA ALL-RESCUE 97
- LL: protocollo GISL (LBL/97).
- LB: CODOX-M/IVAC.
Il trattamento immunosoppressivo delle aplasie midollari si basa sull'uso di globulina anti-linfocitaria, ciclosporina, prednisone e fattore di crescita, secondo un protocollo coordinato dal Prof. A. Bacigalupo, Ospedale S. Martino, Genova.
Per il trattamento della restante patologia onco-ematologica, prevalentemente trattata in regime di DH, si rimanda alla parte di competenza del DH Ematologia.
SCOPI DELLA DEGENZA DI EMATOLOGIA NELL' AMBITO DEL CER:
Lo scopo primario è certamente quello di migliorare la qualità dell'assistenza ed aumentare il numero delle guarigioni per pazienti affetti da emopatia acuta maligna. Per realizzare tale scopo, la Degenza di Ematologia ha individuato una serie obiettivi intermedi:
- Implemenatre e migliorare la partecipazione a sperimentazioni cliniche controllate per ottimizzare le strategie terapeutiche adottate. In tale ambito, la Degenza di Ematologia partecipa attivamente al progetto nazionale coordinato dal GIMEMA della informatizzazione della raccolta e della gestione dei dati ed aggiornamento dei protocolli (Lotus Notes), ed al progetto per la scrittura e gestione di trial clinici (WebGMS).
- Iniziare un' esperienza di trattamento dei pazienti con LMA di età superiore a 50 anni in regime di degenza protetta: tale misura sembra ridurre la morbidità e la mortalità del 50% dei pazienti in questo gruppo di età, nell'esperienza del MD Anderson Cancer Center di Houston, USA.
- Promuovere la proposta e l'applicazione di linee guida, differenziate per i pazienti con emopatie maligne acute, sottoposti a trattamento chemioterapico standard, a trapianto autologo ed a trapianto allo genico: a) per la diagnosi di laboratorio delle infezioni batteriche, virali e fungine; b) per la diagnosi clinica, radiologica e strumentale delle infezioni polmonari in tali pazienti, che preveda percorsi preferenziali per l'esecuzione di esame TC ad alta risoluzione del torace, di BAL/biopsia transbronchiale e, ove necessario VATS); c) per la diagnosi clinica, radiologica e strumentale delle infezioni intestinali in tali pazienti, che preveda percorsi preferenziali; d) per la terapia delle infezioni batteriche, virali e fungine.
- Promuovere studi di meta-analisi sul trattamento delle complicanze dei pazienti emopatici, in collaborazione con il CEVEAS
- Implementare il volume e la qualità dell'attività di assistenza domiciliare.
- Promuovere programmi di ricerca biologica, in collaborazione con l'unità di diagnostica onco-ematologica, che abbiano una successiva applicazione nella pratica clinica corrente.
- Promuovere la formazione del personale sanitario, attraverso attività di didattica, tutoriale, di seminari, e periodi di soggiorno e lavoro in altri Centri di Ematologia nazionali ed internazionali.
- Favorire la interazione con le Associazioni di volontariato.
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