la responsabilità
è prendersi cura di qualcuno/qualcosa è il legame tra padre e figlio, docente e discente non è solo un'attività razionale è uno stato mentale che si attiva automaticamente coinvolge le tre zone dell'io e tutti i sensi
occorre guardare, non solo vedere occorre ascoltare, non solo udire occorre intuire, sentirsi coinvolti, capire
occorre provare sodisfazione quando qualcosa funziona occorre provare dispiacere quando qualcosa non funziona occorre provare rabbia quando si vede uno spreco occorre provare sollievo quando qualcosa va a posto occorre provare voglia di fare quando si vede un'opportunità Allenando queste reazioni e creando un canale stabile tra i sensi e il cervello, si rinforza uno stato mentale che passerà automaticamente allo stato conscio quando si vede qualcosa che va o che non va, ma anche solo quando si parla con qualcuno o quando ci si rilassa e i pensieri corrono.
Assumersi responsabilità è difficile e faticoso, e spesso lo viviamo come coercizione: la scuola, la famiglia e la società ci costringono ad assumerci responsabilità.
Ma alcune responsabilità le assumiamo spontaneamente e volentieri e in questo caso ci costano meno: diventare padre, insegnante o anche solo comprare una casa o un'auto nuova.
Ci accorgiamo subito quando qualcosa non va, la facciamo funzionare al meglio, vediamo tipi sospetti, ci arrabbiamo se uno entra con le scarpe infangate, siamo orgogliosi quando altri la apprezzano.